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Premio Gregor von Rezzori — Città di Firenze

Giovedì 12 giugno, ore 18.00

Cenacolo di Santa Croce

Emmanuel Carrère

La Somiglianza

Lectio magistralis



«Mi piace la pittura di paesaggio, mi piacciono le nature morte, mi piace la pittura non figurativa, ma più di tutto mi piacciono i ritratti. Quando vado in un museo, la prima cosa che guardo sono i ritratti, e penso che se avessi fatto il pittore sarei stato senza dubbio un ritrattista. Del resto, mi considero nel mio campo una specie di ritrattista. È per questo, credo, che l’osservazione di Max mi ha tanto colpito. In seguito ho fatto un esperimento, consiglio di farlo anche a voi. Guardate un ritratto, uno qualunque. Vi accorgerete di riuscire a distinguere istintivamente, intuitivamente, senza neanche rendervene conto, quelli che sono stati dipinti dal vero da quelli che raffigurano personaggi inventati, nati dalla fantasia dell’artista. Non c’è bisogno di una guida per essere sicuri che il Monsieur Bertin di Ingres o il doge Loredan di Bellini sono esistiti. I personaggi di Michelangelo, le vergini di Raffaello, no. Non dico che i primi siano migliori dei secondi, dico soltanto che sono diversi, e che questa diversità salta agli occhi. Dopo quella visita, mi sono chiesto se questa diversità, così evidente in pittura, si possa osservare anche in letteratura.» 



Emmanuel Carrère è nato a Parigi nel 1957. Sono usciti presso Einaudi: La settimana bianca (1996 e 2004), L’avversario (2000), Facciamo un gioco (2004), La vita come un romanzo russo (2010). Vite che non sono la mia ha conquistato classifiche e vinto numerosi premi, tra cui il Globe de Cristal, prix Crésus e il Prix des lecteurs de l’Express. Carrère è anche sceneggiatore e regista, e dalle vicende di questo libro ha realizzato un film, Ritorno a Kotel´ni. Nel 2011 ha ottenuto il Prix Renaudot per Limonov. Ha curato la regia e la sceneggiatura di Retour à Kotelnich (2003) e de L’amore sospetto (2005).



Lo scrittore francese sarà a Firenze e aprirà il Festival degli scrittori con una lectio magistralis sul concetto di somiglianza in pittura e nel racconto. Nel 2012 Emmanuel Carrère, finalista al Premio von Rezzori con Le vite degli altri, visita la Cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli. Questa visita gli suggerisce una serie di riflessioni sul concetto di verità e verosimiglianza, fiction e non-fiction, personaggi reali e di fantasia. Un percorso quello di Carrère che parte dalla pittura e dagli affreschi fiorentini, attraversa la sua produzione letteraria e arriva a coinvolgere il suo rapporto con il mezzo cinematografico.