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Firenze  12–14 Giugno 2014 

Isabella Rossellini, Valeria Golino e Ralph Fiennes

Sulle tracce di Gregor von Rezzori. Nel centenario dalla nascita Da Robert Musil a Peter Handke

Testi scelti da Claudio Magris e Giorgio Pressburger

Festival degli Scrittori con:

Michael CunninghamJonathan LethemEmmanuel CarrèreBernardo BertolucciLeopoldo BrizuelaMaylis de Kerangal
Dave EggersGeorgi GospodinovTom McCarthyEdmund WhiteAlberto ManguelGiuseppe CivatiRoberto Andò
Andrea BajaniChiara ValerioPaolo Di PaoloMauro Covacich e molti altri

Omaggio a Gregor von Rezzori con Valeria Golino, Isabella Rossellini e Ralph Fiennes 

La quarta edizione del Festival degli scrittori, che si svolge a Firenze dal 12 al 14 giugno, festeggia quest’anno un importante anniversario: il centenario della nascita di Gregor von Rezzori, nato a Czernowitz nel 1914, ricordato da importanti convegni internazionali, da Parigi a Berlino.  A Firenze saranno due gli eventi principali a lui dedicati. 

Il recital Sulle tracce di Gregor von Rezzori, su testi scelti da Claudio Magris e Giorgio Pressburger, affidato all’interpretazione di tre grandi artisti internazionali Valeria Golino, Isabella Rossellini e Ralph Fiennes pagine tratte dai suoi libri più noti, ma anche pagine di altri autori di quella  Mitteleuropa a cui Rezzori apparteneva (13 giugno ore 21.15 al Cinema Teatro Odeon). Un altro importante momento è il dialogo di taglio internazionale – in occasione dell’uscita di La morte di mio fratello Abele (Bompiani) e Il cigno (Guanda) – fra Paolo Di Paolo, Daniel Kelhmann, Volker Schlondorff e Edmund White sulla specifica e originalissima cifra letteraria dello scrittore di Cernowitz, vista dall’Italia dall’Austria e dall’America.

Il Festival degli Scrittori

Molti gli scrittori e i protagonisti del mondo culturale internazionale che incontrano il pubblico nei giorni del Festival. Si inizia con uno scrittore molto amato dai lettori italiani, Emmanuel Carrère, con la lectio magistralis “La somiglianza”, che si terrà al Cenacolo di Santa Croce, e la presentazione in prima nazionale de  I giardini dei dissidenti (Bompiani) di un autore di culto, Jonathan Lethem che incontrerà Roberto AndòGiuseppe Civati e Paolo Di Paolo: una discussione sulla dissidenza, sulla politica, sulla storia e sul futuro della sinistra.  E ancora, Bernardo Bertolucci, Emmanuel Carrère e Michael Cunningham in un incontro su cinema e letteratura “The dreamers: come trasformare le parole in immagini”; e ancora una discussione sulle varie modalità di parlare dei libri in tv, radio, blog a partire dalla presenza di Vendela Vida – direttrice della rivista The Believer –  con Giorgio Van Straten, Michele De Mieri, Pietro Galeotti e Teresa Ciabatti; e ancora Giorgio Pressburger con la sua Storia umana e inumana (Bompiani) e Alberto Arbasino con i suoi Ritratti italiani (Adelphi).

Un evento speciale

Nel 2002 Dave Eggers fonda 826 Valencia, una scuola di scrittura no profit per bambini e ragazzi tra i 6 e i 18 anni. Doposcuola gratuiti e assistiti, in zone periferiche e multietniche, corsi di scrittura, di giornalismo, di cartooning, tutto basato sulla fede di Eggers che la scrittura sia fondamentale per creare la propria identità. Il successo di 826 Valencia ha permesso la nascita di un network con sette sedi in tutti gli Stati Uniti. Più di 1.400 volontari, scrittori, fondatori di riviste, registi, hanno donato il loro tempo per lavorare con migliaia di studenti. A Campi Bisenzio, vicino Firenze, un gruppo di persone tra cui Leonardo Sacchetti, vuole fare come Eggers. Va in California, studia il fenomeno, prende programmi e contatti e avvia Il Porto delle storie.  Adesso per Eggers è il momento di una sorpresa: i ragazzi del Porto delle Storie stanno lavorando sulle copertine dei suoi libri, inventando la storia del libro a partire da lì. Durante il Festival Eggers andrà a Campi Bisenzio a incontrarli, a parlare con loro. Nascerà qualcosa tra 826 Valencia e il Porto delle Storie?

Il Premio Gregor von Rezzori

Altro importante evento del Festival degli Scrittori è il Premio Gregor von Rezzori per la migliore opera di narrativa straniera, che giunge alla sua ottava edizione. 

I finalisti sono: Leopoldo Brizuela (La Plata, 1963) con Una stessa notte (Ponte alle Grazie), un grande racconto sulla memoria e sul potere che interroga gli anni della dittatura argentina. Maylis de Kerangal (Tolone, 1967) con Nascita di un ponte (Feltrinelli), i destini incrociati di uomini e donne impiegati nel cantiere di un ponte sospeso in una California immaginaria; Dave Eggers (Chicago, 1970) con Ologramma per il re (Mondadori), ritratto commovente e profondo di un uomo contemporaneo, un qualunque cinquantenne occidentale, alle prese con le conseguenze della crisi globale che investe il suo mondo privato e professionale. Georgi Gospodinov (Jambol, 1968) con Fisica della malinconia (Voland), la strana sindrome di un ragazzo che soffre di empatia ci conduce in un viaggio nel mondo del possibile e nel labirinto dei sentimenti; Tom McCarthy (Londra, 1969) con C (Bompiani), il racconto della breve ma intensa vita di Serge Carrefax. un romanzo immaginifico, dove storia, risvolti psicologici e originalità postmoderna si intrecciano con il ritmo stesso della vita.

Dialogano con loro, nella Balconata di Palazzo Strozzi, alcuni tra i maggiori scrittori italiani e stranieri: Jennifer Clement, Ernesto Ferrero, Edmund White, Alberto Manguel, Andrea Bajani, Chiara Valerio, Vanni Santoni, Francesco Recami, Elena Stancanelli, Mauro Covacich e Giorgio Vasta.  La cerimonia di premiazione, in cui sarà annunciato il vincitore del Premio, avrà luogo sabato 14 giugno alle ore 18,00, nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio.

Il Festival degli scrittori nasce dall’esperienza, maturata negli anni, della Fondazione Santa Maddalena presieduta, come il Premio, da Beatrice Monti della Corte, moglie dello scrittore mitteleuropeo Gregor von Rezzori che proprio a Santa Maddalena, sulle colline del Valdarno, ha vissuto e lavorato per più di trent’anni. La manifestazione si avvale della consulenza artistica di Alba Donati.

Tutti gli ospiti del Festival: Roberto AndòAlberto ArbasinoAndrea BajaniBernardo BertolucciLeopoldo BrizuelaEmmanuel CarrèreTeresa CiabattiGiuseppe CivatiJennifer ClementMauro CovacichMichael CunninghamGiuliano da EmpoliMaylis De KerangalMichele De MieriPaolo Di PaoloDave EggersErnesto FerreroRalph FiennesPietro GaleottiPiero GelliSergio GivoneValeria GolinoGeorgi GospodinovDaniel KehlmannJonathan LethemAlberto ManguelTom McCarthyGiorgio PressburgerMassimo RaffaeliFrancesco RecamiIsabella RosselliniVanni SantoniVolker SchlöndorffElena StancanelliChiara ValerioGiorgio Van StratenGiorgio VastaVendela VidaEdmund White. 

Il Festival è sostenuto dal Comune di Firenze, dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, ed è realizzato in collaborazione col Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, la Regione Toscana, la Fondazione Sistema Toscana e Repubblica Firenze come media partner. Si avvale, inoltre, della collaborazione della New York University Florence, del Consolato Generale degli Stati Uniti Firenze, della Fondazione Palazzo Strozzi,  di Palazzo Tornabuoni Firenze e della Fondazione Paul Thorel.

Sulle tracce di Gregor von Rezzori (Cinema Odeon) è l’unico appuntamento del Festival con biglietto d’ingresso, tutti gli altri incontri sono a ingresso libero.


Festival degli Scrittori

Premio Gregor von Rezzori — Citta’ di Firenze

VIII edizione 

I finalisti per la migliore opera di narrativa straniera tradotta in Italia

Leopoldo Brizuela Una stessa notte, Ponte alle Grazie
(traduzione di Chiara Tana)

Maylis de Kerangal  Nascita di un ponte, Feltrinelli
(traduzione di Maria Baiocchi con Alessia Piovanello)

Dave Eggers Ologramma per il re, Mondadori
(traduzione di Vincenzo Mantovani)

Georgi Gospodinov  Fisica della malinconia, Voland
(traduzione di Alfonso Dell’Agata)

Tom McCarthy C, Bompiani
(traduzione di Anna Mioni)

 La cerimonia di premiazione si terrà nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio il 14 giugno, alle ore 18.00.


Autori Selezionati

Leopoldo Brizuela è nato a La Plata nel 1963. Poeta, narratore, traduttore e sceneggiatore, è fra i maggiori scrittori argentini della sua generazione. Il suo romanzo Inglaterra ha vinto il prestigioso premio Clarín ed è stato tradotto in molte lingue da case editrici di grande fama. Con Una stessa notte ha vinto il premio Alfaguara 2012. Collabora con i maggiori quotidiani argentini.

Una stessa notte (Ponte alle Grazie) – Traduzione di Chiara Tana

Siamo nella città argentina di La Plata, è il 2010. Una notte, un gruppo di uomini si introduce in una ricca casa e pochi giorni dopo i proprietari lasciano il quartiere. L’episodio richiama alla mente del vicino, uno scrittore, Leonardo Bazán, una notte del 1976, poco dopo l’inizio della dittatura, quando nella stessa casa era stata sequestrata una donna, Diana Kuperman. Leonardo decide di scrivere la storia dell’orrore che da allora aveva tentato di rimuovere, svelando un intrico fitto e terribile nel quale il tempo non sembra essere trascorso e le colpe si intrecciano.

A mano a mano che Leonardo scava nella sua memoria – come si comportarono allora i suoi genitori? com’è possibile che la struttura criminale che agì a quel tempo sia la stessa che continua ad agire oggi, in democrazia? –, prende forma Una stessa notte: come un quaderno di appunti di un detective che, al contempo, indaga su sé stesso, sulla propria famiglia, sulla propria infanzia, e su un intreccio di potere statale e mafioso. Una stessa notte è un grande racconto sulla memoria e sul potere, nonché sulla coscienza della nostra codardia. Un testo al contempo intimo e politico, confessionale, potente e misterioso: un libro destinato a durare.

Maylis de Kerangal è nata a Tolone nel 1967. È autrice di sette romanzi. Feltrinelli ha pubblicato Nascita di un ponte (2013), che si è aggiudicato il Premio Médicis 2010 ed è entrato in finale ai premi Goncourt, Femina e Flore.

Nascita di un ponte (Feltrinelli) – traduzione di Maria Baiocchi con Alessia Piovanello

Nella città impossibile di Coca, in un immaginario West contemporaneo, sulla sponda del fiume, ai margini della giungla e della storia, tutto può cominciare a muoversi e a pulsare, tutto può cambiare per l’arrivo del Ponte e di coloro che lo faranno nascere. Come un potente magnete, il ponte attira a sé i destini incrociati di uomini e donne, visti fotograficamente in campo lungo, come massa eroica al centro di una storia corale, o zoomati fino al primissimo piano, nel dettaglio puntuale delle vite più diverse, nella geometria – lucida come un teorema – delle passioni. Ma la vera protagonista di queste pagine, insieme al Ponte, è l’incredibile lingua che lo plasma. Lingua “poietica”, lingua necessaria e senza sbavature. Lingua capace, nel flusso inesausto delle parole, di nominare e scoprire le cose. In un tour de force inaudito, Maylis de Kerangal intona un canto epico, teso come i cavi che reggono quell’audace struttura.

Dave Eggers è nato a Chicago nel 1970. È autore di nove romanzi, fra cui L‘opera struggente di un formidabile genio (2001), Conoscerete la nostra velocità (2003), La fame che abbiamo (2005), Erano solo ragazzi in cammino (2008, finalista del National Book Critics Circle Award), Le creature selvagge (2009) e Zeitoun (2010). È il fondatore della casa editrice indipendente “McSweeney’s”, con sede a San Francisco, che pubblica libri, l’omonima rivista letteraria e il mensile The Believer.  E’ co-fondatore di “826 Valencia”, una scuola di scrittura no profit per bambini e ragazzi tra i 6 e i 18 anni. Il successo della filosofia di 826 Valencia ha permesso la nascita di un network con sette sedi in tutti gli Stati Uniti. Ha scritto insieme alla moglie Vendela Vida la sceneggiatura del film American Life, diretto da Sam Mendes. Vive con la sua famiglia del nord della California.

Ologramma per il re (Mondadori) – traduzione di Vincenzo Mantovani

Dopo dieci anni Dave Eggers torna al romanzo classico con Ologramma per il re, il ritratto commovente e profondo di un uomo contemporaneo, un qualunque cinquantenne occidentale, alle prese con le conseguenze della crisi globale che investe il suo mondo privato e professionale. Alan Clay è partito dal nulla come venditore porta a porta e ha fatto una certa strada nella vita. Negli ultimi anni però la crisi della sua vita privata e dei mercati si è abbattuta su di lui lasciandolo stremato, tendenzialmente ubriaco, con un conto cronicamente in rosso. Se vuole pagare la rata del college di sua figlia ha solo una scelta: trovarsi subito un lavoro, e bene pagato. La sua unica chance si chiama Re Abdullah ed è il proprietario di un’immensa oasi nel mezzo del nulla, che intende ingrandire dotandola delle più moderne infrastrutture. Il compito di Alan è difficilissimo: convincere il Re ad acquistare la sua mirabolante invenzione: un ologramma in grado di far apparire chiunque in 3D, direttamente nella tenda del Re in pieno deserto.

Georgi Gospodinov è nato a Jambol nel 1968. Poeta innovativo e raffinato, prosatore e studioso di letteratura, oggi considerato uno dei più noti e promettenti autori bulgari. Con il suo primo romanzo, Romanzo naturale (1999), accolto come una vera rivelazione, ha immediatamente incontrato il favore di critica e pubblico che ne hanno decretato lo straordinario successo, e ha ottenuto il primo premio del concorso Razvitie per il romanzo bulgaro contemporaneo. È tradotto in varie lingue, fra cui l’inglese, il francese, il ceco, il serbo. Vive e lavora a Sofia.

Fisica della malinconia (Voland) – traduzione di Giuseppe Dell’Agata

Un ragazzo è affetto da una strana sindrome: soffre di empatia, è capace di immedesimarsi nelle storie degli altri. Inizia così un viaggio nel mondo del possibile, nel labirinto dei sentimenti mai provati, delle cose mai accadute eppure reali più del reale stesso. Questo “io” coraggioso e impertinente va e viene dal passato, fa incursione in un futuro di cui abbiamo già nostalgia, e ritorna con un inventario di storie sull’autunno del mondo, sui Minotauri rinchiusi in ognuno di noi, sulle particelle elementari del rimpianto, sul sublime che può essere ovunque.

Tom McCarthy è nato a Londra nel 1969. Scrittore e artista tradotto in venti lingue, è il fondatore del gruppo avanguardista International Necronautical Society (INS), network di scrittori, artisti e filosofi. Il suo primo romanzo Remainder ha vinto il Believer Book Award nel 2008 e sta per diventare un film; ha pubblicato inoltre Tintin e il segreto della letteraturaC è stato finalista al Man Booker Prize 2010 e al Walter Scott Prize. Nel 2013 ha ricevuto dalla Yale University, il Windham Campbell Prize for Fiction.

C (Bompiani) – traduzione di Anna Mioni

C è il racconto della breve ma intensa vita di Serge Carrefax. All’inizio del XX secolo, suo padre è impegnato in esperimenti di comunicazione senza fili oltre che a insegnare in una scuola per bambini non udenti. Serge cresce in un mondo al confine tra rumore e silenzio con la brillante ma tormentata sorella Sophie. Il loro rapporto è molto forte, intenso, e lo accompagna anche quando Serge lascia la casa paterna e si appresta ad affrontare un mondo assai più grande ma altrettanto tormentato. Dopo un’avventura con un’infermiera in Boemia, Serge si arruola per la Prima guerra mondiale come operatore radio sugli aerei da ricognizione. Quando il suo aereo viene abbattuto, viene portato in un campo di prigionia tedesco, da cui però riesce a fuggire. Tornato a Londra, è reclutato per una missione al Cairo dal misterioso Comitato per la Telegrafia. Tutti questi eventi porteranno Serge in un vortice forsennato, forse fatale, fino all’interno di una tomba egizia. Solo uno scrittore come Tom McCarthy, nel solco di Bolaño e Pynchon, poteva scrivere un romanzo così immaginifico, dove storia, risvolti psicologici e originalità postmoderna si intrecciano perfettamente con il ritmo stesso della vita.


Ufficio stampa: Davis & Franceschini
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